Passerà, come tutti i giorni. Probabilmente nell’indifferenza generale di questo mondo sempre più frenetico, che non ha più tempo di curarsi de minimis, come il calendario. Ma a differenza degli altri giorni, non tornerà l’anno prossimo. Tornerà nel 2028. E’ il 29 febbraio, il giorno in più dell’anno bisestile. Qualunque cosa succeda oggi, un giorno particolare già di per sé.
Il 29 febbraio non ci si sposa, essendo ritenuto giorno a tale scopo di cattivo auspicio. Ma si nasce. Secondo il Guinness World Record sarebbero circa 4 milioni le persone nate in questo giorno nel ventesimo secolo. E costrette a festeggiare tre volte su quattro il proprio compleanno il 28 oppure il 1° marzo, per non dover fare come il leprotto bisestile di Alice nel Paese delle Meraviglie di Lewis Carroll, che festeggia il suo Non-Compleanno. C’è addirittura chi ha calcolato la probabilità di nascita nel giorno Bisesto: pare che sia una su 1.461.
Gli anglosassoni chiamano l’anno bisestile leap year, l’anno del salto. Il motivo non ha niente a che fare con la letteratura fantastica o con le antiche religioni pre-cristiane. Semplicemente, negli anni non bisestili, ogni data cade in genere un giorno dopo rispetto all’anno precedente. Nell’anno bisestile si salta di due giorni, perché se ne aggiunge uno che non c’è nei calendari degli anni precedenti. Le date successive al bisesto risultano spostate di due giorni rispetto all’anno prima.
Foto: Il Leprotto Bisestile festeggia il suo Non-Compleanno con il Cappellaio Matto.
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