Ollio, o Babe, come lo chiamavano gli americani, era nato ad Harlem in Georgia nel 1892, un gentiluomo del Sud figlio di un veterano della Guerra di Secessione. Nel 1926 aveva incontrato negli Studios di Hal Roach a Hollywood, Los Angeles, colui che non è esagerato definire l’altra metà della sua anima, Stan Laurel, Stan per gli americani, Stanlio per gli italiani.
Da allora, la coppia più leggendaria del cinema di tutti i tempi aveva scavato la sua nicchia nel cuore di tutti, grandi e piccini. Doppiati da Carlo Dapporto e Alberto Sordi, Stan e Babe riuscirono a forzare perfino la censura fascista – che vietava la diffusione di prodotti culturali esteri – e pare che perfino Mussolini si concedesse proiezioni private di loro film, ridendo a crepapelle delle loro gags.
Negli anni 80, dopo che per decenni Stanlio e Ollio avevano allietato i pomeriggi di varie generazioni di bambini (per non parlare delle feste natalizie, che acquistavano un senso tutto particolare grazie alle loro comiche ed ai cartoni animati di Walt Disney), la RAI dedicò loro uno speciale, la prima sistemazione antologica dell’opera omnia di Stan Laurel & Oliver Hardy.
A quell’epoca, se n’erano andati da tempo, Stan nel 1965 a Santa Monica, Ollio nel 1957 a North Hollywood. Lo speciale terminava con queste parole: «La loro favola bella era finita, la leggenda era appena incominciata». Proprio così. Dopo di allora, tante repliche, all’infinito, sulle quali ridere ogni volta a crepapelle come se fosse la prima volta.
Foto di copertina: Oliver Hardy (18 gennaio 1892-7 agosto 1957) e Stan Laurel (16 giugno 1890-23 febbraio 1965)
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