Il 9 novembre 1989, dopo diverse settimane di disordini pubblici, il Governo della Germania Est annunciò che le visite a Berlino Ovest (e quindi nella Repubblica Federale) sarebbero state permesse. Dopo questo annuncio una moltitudine di cittadini dell’Est si arrampicò sul muro e lo superò, per raggiungere gli abitanti della Germania Ovest dall’altro lato in un’atmosfera festosa. Durante le settimane successive piccole parti del muro furono portate via dalla folla e dai cercatori di souvenir; in seguito fu usato dell’equipaggiamento industriale per rimuovere quasi tutto quello che era rimasto. I frammenti del Muro vengono commerciati ancora oggi, e il prezzo può variare a seconda della grandezza di questi.
La caduta del muro di Berlino, altrettanto improvvisa della sua edificazione, aprì la strada per la riunificazione tedesca, che fu formalmente conclusa il 3 ottobre 1990, quando il Cancelliere della Repubblica Federale della Germania dell’Ovest Helmut Khol annunciò la ricostituzione dello stato tedesco unitario e la ritrasposizione della sua capitale là dove volevano sia la storia che il sentimento del popolo tedesco: a Berlino. Durante i 28 anni della sua esistenza, in accordo con i dati ufficiali, furono uccise dalla Volks Polizei della DDR, i famigerati Vopos, almeno 133 persone mentre cercavano di superare il muro verso Berlino Ovest.
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